Basilicata

Riepilogo:

Periodo: agosto 2014
Durata: 10 giorni
Mezzo: auto
Distanza percorsa: 2.800 Km
Spesa tot: 1.100 Euro

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Premessa

Fino a qualche settimana fa avevamo le idee piuttosto confuse per la nostra vacanza estiva: dove andare per non trovare la solita ressa d'agosto? Ci siamo chiesti: qual è la regione d'Italia meno nota? La Basilicata! Che c'è in Basilicata? Ci siamo accorti che di cose ce ne sono, eccome! 10 giorni saranno davvero pochi e ci costringeranno con malincuore a tralasciare parecchie mete che ci eravamo prefissate o che avevamo scoperto lungo il nostro cammino; un peccato, ma anche un'ottima ragione pr tornare in questa parte del nostro paese che ci ha incantato!
Il viaggio si articola in tre tappe principali che abbiamo scelto come basi per esplorare i dintorni: Lagopesole nel nord-ovest, Sant'Arcangelo a sud e Matera nel nord-est.

Diario di viaggio

lunedì 11 agosto, 1° giorno
Partenza da casa alle 07:30; prendiamo l'autostrada fino a Bologna e da qui per Ancona fino a Lecce, dove usciamo e seguiamo per Potenza; dopo 10 ore e 750 Km siamo a Lagopesole, al B&B Le Gemme.
Dopo un po' di relax usciamo dal paese (in auto) e ci inoltriamo fra le colline circostanti, alla ricerca di un ristorante che poi si rivelerà chiuso. Il giro tuttavia ci rivela un paesaggio di una bellezza arcana: il paese ai nostri piedi, illuminato e sovrastato dall'imponente fortezza di Federico II, sembra un presepe; vediamo sorgere all'orizzonte una luna così grande e rossa da sembrare il sole al tramonto; una volpe ci attraversa la strada e si ferma a fissarci finchè passiamo. Ritornati in paese, ceniamo in un ristorante vicino al B&B, l'Osteria Medioevo, che ci delizia con alcune specialità locali, molto saporite; la notte scontiamo tanta sapidità bevendo litri d'acqua.

martedì 12 agosto, 2° giorno
Dopo colazione ci dirigiamo verso San Fele, nei cui dintorni sono disseminate numerose cascate; noi facciamo una piccola escursione a quelle di U uattenniere, molto suggestive. Proseguiamo poi per Rapone e, seguendo il corso dell'Ofanto che marca il confine con la Campania, arriviamo ai laghetti di Monticchio, due piccoli specchi d'acqua immersi tra colline boscose. Pranziamo con pane e formaggio sulla riva del lago maggiore, all'ombra di alberi imponenti. Sul bordo del lago più piccolo sorge l'abbazia di San Michele, in parte scavata nella roccia, che conserva nel suo cuore alcuni affreschi in stile bizantino.
Proseguiamo poi per Melfi, dominata dall'imponente castello normanno che ospita un museo archeologico sorprendente; tra i pezzi spicca il mausoleo in marmo, tomba di una nobile romana di età imperiale, ed alcuni vasi greci ed apuli raffinatissimi. A fianco della cattedrale spicca il campanile del XII sec. fatto sotto Ruggero II. La visita al paese è resa faticosa dal caldo: oggi e nei giorni che seguono, dalle 12 alle 16 sarà sempre meglio restarsene all'ombra!
Rientriamo a Lagopesole e dopo la siesta ceniamo al posto che ieri era chiuso: La pietra del sale; assaggiamo ottimi fagottini al baccalà e linguine cacio e pepe, costine d'agnello alla brace ed uno squisito semifreddo con nocciole e pistacchio. Come vino l'Aglianico del Vulture è d'obbligo. A Lagopesole sta terminando l'annuale rievocazione storica sui tempi di Federico II, con banda, falconi e saltimbanchi.

mercoledì 13 agosto, 3° giorno
Oggi ci dirigiamo verso le Dolomiti Lucane: visita ai borghi di Castelmezzano e Pietrapertosa, incastonati tra formazioni rocciose spettacolari. Bellissima la strada vecchia, normalmente chiusa al traffico, che da Castelmezzano porta a Pietrapertosa. Giornata un po' faticosa per il gran caldo, mitigato tuttavia dall'assenza di umidità che tanto affligge le nostre estati in Val Padana. Pranziamo con pane e melone sulla piazzetta di fronte alla chiesa di Pietrapertosa.
A metà pomeriggio rientriamo a Lagopesole per un po' di relax e al tramonto torniamo a Melfi, addobbata a festa per la sagra dell'Assunta, con bancarelle, le tradizionali luminarie ad arco lungo le vie principali ed un'orchestra scatenata nella piazza del duomo. Cena ottima ed abbondante in una macelleria con cucina annessa: orecchiette con pomodorini, linguine al pesto, tagliata monumentale.

giovedì 14 agosto, 4° giorno
Oggi mare: ci dirigiamo ad ovest, verso il Tirreno. Attraversando un breve tratto di Campania arriviamo a Marina di Maratea. Fa un gran caldo e non c?è un filo d'aria: noleggiamo lettini ed ombrellone e ce ne stiamo lì, tra un bagno e l'altro in un mare tiepido e bellissimo, fino a metà pomeriggio.
Seguiamo la costa verso sud, fino ai confini con la Calabria, poi seguiamo la stretta valle del Noce ed arriviamo a Sant'Arcangelo, nella Val d'Agri, verso le 19, dopo aver atraversato un paesaggio lunare; alloggiamo all' Agriturismo La Sterpina, accolti squisitamente dal proprietario. Accettiamo di buon grado di cenare qui: la cuoca Giuseppina sa il suo mestiere e non ce ne pentiamo.

venerdì 15 agosto, 5° giorno
Mattinata splendida, bel sole mitigato da brezza fresca. Per prima cosa andiamo ad Alianello, paesino fantasma sul bordo dei calanchi, disabitato dopo una serie di frane che hanno portato allo spostamento della popolazione un chilometro più in là. A qualche chilomentro, in mezzo ad un paesaggio lunare incredibile, sorge Aliano. Siamo nella val d’Agri ed il paese è quello dove Carlo Levi passò un anno di confino e che descrisse nel celebre Cristo si è fermato a Eboli. Passiamo poi sull’altro lato della valle per vedere il Santuario di Orsoleo che però è chiuso (siamo a Ferragosto!). Tralasciamo anche la visita a Sant’Arcangelo perché è mezzogiorno ed caldo si fa pesante.
Torniamo al nostro B&B, un tuffo in piscina e ci intratteniamo per qualche ora con padroni di casa e ospiti nel bel cortile interno, all’ombra di una palma, sorseggiando sangria ghiacciata, insalata di riso ed anguria; atmosfera piacevolissima, si conversa del più e del meno per finire a bordo piscina con un libro, aspettando che passino le ore più calde. Nel tardo pomeriggio facciamo un breve giro a Sant’Arcangelo, costruito su un ciglione a forma di semicerchio, parecchio brutto a vedersi da fuori ma interessante coi suoi vicoli nella parte più alta e più vecchia. Tornati al B&B si cena tutti assieme: antipasto di terra, orecchiette coi funghi e agnello arrosto; per i più coraggiosi c’è il formaggio punto!

sabato 16 agosto, 6° giorno
Oggi ci dirigiamo a sud, passando per il lago artificiale di Monte Cotugno, presso Senise. Percorriamo l'ampia valle del Sarmento e saliamo a San Costantino Albanese, uno dei paesi dove sopravvive la cultura arbreshe, propria delle popolazioni che dall'Albania fuggirono secoli fa per via degli ottomani. La chiesa ortodossa e qualche altro posto da visitare sono chiusi (compreso l'ufficio turismo), ma ci godiamo un po' l'atmosfera e la strana lingua locale. Proseguiamo lungo la valle fino a Terranova di Pollino, dove assistiamo alla processione dei Santi Rocco e Donato portati in spalla per le viuzze del paese, accompagnati dalla banda e dai canti dei fedeli; alcuni abitanti offrono dolci e vino. Proseguiamo salendo di quota fino al Lago d'Uglia a m 1.375; si tratta in verità di un piccolo stagno contornato da un'area adibita a pic-nic assalita da famiglie vocianti; l'area è comunque molto bella, disseminata da boschi di faggio. Purtroppo non riusciamo a vedere i famosi pini loricati per mancanza di tempo e di indicazioni sicure. Tornati sui nostri passi ci fermiamo all'agriturismo di Vincenzo Alagia, un signore squisito che ci delizia con salumi vari, il formaggio canestrato e l'originale ciambotta, specialità locale costituita da un'enorme pagnotta ripiena di carne, verdura ed uova.
Sulla via del ritorno deviamo per vedere finalmente il Santuario della Madonna di Orsoleo; in una teca sono custodite due zanne d'avorio che la leggenda popolare vuole siano i denti del drago che infestava la regione, sconfitto da un valoroso cavaliere; peccato per il chiostro vecchio con i begli affreschi, chiuso per restauro. Ritornati al B&B, tuffo in piscina, relax e cena conviviale: stasera penne con tartufo e carciofi seguite da arrosto misto.

domenica 17 agosto, 7° giorno
Giro fino a Tursi: vediamo brevemente il centro storico con la Rabatana, il quartiere più antico fondato dagli arabi; nella parte più alta del borgo si gode di un panorama vastissimo che da solo vale il viaggio. Da qui proseguiamo verso nord e, dato che l'ora è propizia, ci fermiamo all'agriturismo Il Calanco dove assaggiamo due ottimi primi.
Salita fino a Pisticci, città dalle case bianchissime da cui si gode un panorama mozzafiato; vi sono grandi preparativi per la festa patronale che si terrà in serata con grandiose luminarie, che purtroppo non riusciremo a vedere. Seguiamo per Craco, paese fantasma abbandonato negli anni '60 a causa di una serie di frane: molto suggestivo, peccato che ci perdiamo l'ultimo giro guidato utile.
Arriviamo a Matera nel tardo pomeriggio, al B&B Capriotti dove il gentilissimo proprietario ci accoglie in un piccolo appartamento dotato di un terrazzo privato con una vista impagabile sul Sasso Barisano. Cena al ristorante Le Botteghe, bello ma troppo caro e con servizio lentissimo. Dopo le temperature cocenti del giorno troviamo un clima serale inaspettatamente fresco: rientriamo in casa.

lunedì 18 agosto, 8° giorno
Per prima cosa colazione al bar Due Sassi in Piazza del Sedile, poi giro per la città seguendo l'itinerario n.1 della carta turistica: dalla cattedrale discesa verso il Sasso Caveoso; monastero di Santa Lucia e Agata alla Civita; chiesa di San Pietro Caveoso; le chiese rupestri della Madonna de Idris e S. Lucia alle Malve; chiesa rupestre di San Pietro Barisano nel Sasso omonimo; monastero di S. Agostino con la piccola cripta scavata nella roccia.
Dopo aver pranzato in casa con formaggio e pesche, al riparo della canicola, visitiamo a metà pomeriggio il Palombaro lungo, enorme cisterna per la raccolta dell'acqua, profonda 16 metri sotto Piazza Vittorio Veneto. Poco lontano vediamo la bella chiesa di San Giovanni, con le colonne che separano le navate caratterizzate da splendidi capitelli. Giro per la Via del Corso e Via Ridola che insieme formano il passeggio più elegante della città, quindi cena all'Osteria Malatesta: pasta e fagioli, orecchiette al pomodoro, tortini di verdura.

martedì 19 agosto, 9° giorno
Sveglia alle 6, destinazione costa ionica. Colazione al bar della stazione a Metaponto, è squallido ma è l'unico posto aperto a quest'ora. Troviamo una spiaggia poco lontana ma il posto è decisamente deludente e ce ne andiamo quasi subito. Anche il parco archeologico di Metaponto è una delusione, rimangono solo fondamenta e qualche frammento di colonna. Alle Tavole Palatine invece resta il doppio colonnato dorico del tempio di Hera che fa la sua figura. Ritorniamo verso Matera passando per Montescaglioso: ci fermiamo solo mezz'ora dato che il centro storico è chiuso per una specie di mercato pieno di bancarelle di extracomunitari; niente di male in questo, solo che ci aspettavamo qualcosa di più... tipico. La strada tra le colline coperte di ulivi ed aranceti è molto bella ma non riusciamo a trovare un solo frantoio per prendere un po' di olio locale da portare a casa. Tornati in città facciamo un altro breve giro per il Sasso Caveoso, poi pranziamo in casa con pane, pecorino e melone.
Dopo un riposino (fuori fa molto caldo) facciamo una visita guidata alla Cripta del peccato originale, chiesa rupestre ubicata in una grotta a 13 Km dalla città, gestita da un'associazione privata; la visita va prenotata in anticipo (noi l'abbiamo fatto stamane). La cosa strepitosa, che ci emoziona, sono gli affreschi dell'VIII-IX sec. incredibilmente giunti fino a noi e di grande interesse per l'iconografia paleocristiana che contiene elementi originalissimi, come ad esempio: il frutto che Eva porge ad Adamo non è la mela ma un fico; Dio è rappresentato come un giovane uomo imberbe, come pure Gesù; l'arcangelo Michele non è rappresentato con la classica spada ma con uno scettro alla cui estremità c'è una clessidra piena a simboleggiare che per lui il tempo non esiste. Il sito sorge nel cuore di un'azienda agricola nella quale, prima di rientrare in città, acquistiamo vino (Primitivo) ed olio. A Matera facciamo un salto alla chiesa di Santa Chiara e di San Francesco. Cena alla Latteria Rizzi, gastronomia con cucina con personale molto ospitale dove assaggiamo un'ottimo capocollo di miale alla brace. Ultimo giro notturno per la città e veduta magica dal nostro terrazzo.

mercoledì 20 agosto, 10° giorno
Dopo colazione al solito bar, partiamo! Non prendiamo subito l'autostrada a Bari come pianificato all'inizio ma ne approfittiamo per una deviazione a Castel del Monte, per una visita alla più celebre fortezza di Federico II, con le sue torri ottagonali che si stagliano sulla sommità di una collina. Il paesaggio pugliese da queste parti è suggestivo, vi sono distese di viti ed ulivi, ma soprattutto sterminati campi di grano mietuto. Pranziamo dopo alcuni tentativi andati a vuoto in una rosticceria a Canosa di Puglia.
Il rientro è piuttosto faticoso, ci fermiamo per una pizza a Cesena ed arriviamo a casa verso mezzanotte.

Note

Cibo
La cucina Lucana che abbiamo provato è ricca di sapori decisi, costituita in prevalenza da carne (agnello, maiale, manzo), ottimi salumi e formaggi, mentre è un po' povera di dolci. Tra i vini non poteva mancare l'Aglianico del Vulture, la Malvasia ed il Primitivo.

Clima
Questa regione ci ha stupito anche per il clima. Abbiamo trovato sempre bel tempo, ed il caldo durante il giorno è stato sempre piuttosto forte, con temperature spesso oltre i 40 gradi che ci hanno costretto a fermarci o a rallentare tra l'una e le quattro del pomeriggio. La cosa bella è però la mancanza d'umidità che rendevano il tutto più sopportabile e che faceva trovare sollievo semplicemente mettendosi all'ombra. La sera arrivava sempre una brezza fresca che rendeva piacevolissimo uscire e che ci ha sempre permesso di mantenere spento il condizionatore. La giornata un po' più pesante è stata sulla costa tirrenica, per l'umidità e l'assoluta mancanza di un filo d'aria.