Ponza

Riepilogo:

Periodo: giugno 2018
Durata: 8 giorni
Mezzo: auto (Volvo V40), traghetto, bus
Distanza percorsa: 1.280 Km
Spesa tot: 670 Euro a testa

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Prologo

Anche l'idea di questo giro è nata pochi giorni prima della partenza. Avevamo in mente un viaggio itinerante da tutt'altra parte ma per ragioni varie è divenuto non fattibile, così abbiamo pensato ad una vacanza al mare su qualche isola: ora, la più accessibile era l'Elba ma l'avevamo già vista, così ci è venuto in mente che nessuno di noi non solo non era mai stato a Ponza, ma non conosceva nemmeno qualcuno che ci fosse stato. Così, spinti dalla curiosità e da un po' di snobismo, siamo partiti. Abbiamo prenotato il traghetto che parte da Terracina; ci sarebbe stata anche la più vicina Anzio, ma da lì partono solo aliscafi, senza trasporto auto. Soltanto tre giorni prima di partire siamo anche riusciti a trovare - con un pizzico di fortuna - un appartamento adeguato, che ospitasse anche i due cagnolini che ci siamo portati appresso.

Diario di viaggio

domenica 24 giugno, 1°giorno
Partiamo da casa alle 9 del mattino. Autostrada A1 per Bologna-Firenze-Roma. Usciamo a Chiusi e pranziamo con un panino in un giardino pubblico, poi facciamo un giro per il bel centro storico: la cattedrale è molto bella, meriterebbero una visita il Labirinto di Porsenna ed il museo archeologico ma preferiamo proseguire.
Arriviamo a Terracina verso le 17 così, visto che abbiamo un po' di tempo, saliamo sul monte Sant'Angelo per visitare gli imponenti resti del tempio di Giove Anxur del I secolo a.C., da cui si gode tra l'altro un panorama vastissimo sulla città, fino al Circeo e le Isole Pontine. Scendiamo al porto e prendiamo il traghetto che salpa alle 20 per arrivare a Ponza alle 22:40. Alle 23 siamo finalmente a destinazione: un bilocale il località Le Forna, nell'estremo nord dell'isola. La gentilissima signora Gabriella, nostra padrona di casa, ci sta attendendo.

lunedì 25 giugno, 2°giorno
Dopo una lauta colazione a casa, sotto un pergolato di bouganville, facciamo una passeggiata per i vicoli del paese. Incontriamo una signora napoletana, appostata in strada davanti al portone di casa, che ci intrattiene in amenità varie. Alla fine della strada asfaltata inizia un sentiero naturalistico che conduce sul promontorio di Punta Incenso: bella macchia mediterranea ed ampio panorama verso l'isola di Zannone, sulla terraferma e fino all'isola di Ischia. Discesa a Cala Gaetano, ai piedi di un costone di calcare bianchissmo e raggiungibile attraverso una ripida scalinata scavata nella roccia: l'acqua è magnifica ma entrarvi è quasi impossibile senza scarpette. Ritornando a casa c'imbattiamo nuovamente nella signora napoletana che, ça va sans dire, ci offre un caffè. A casa pranzo semplice ma gustoso con pizza al trancio ed un'ottima mozzarella di bufala.
Dopo la pennica pomeridiana scendiamo a Cala Cecata, sul lato ovest dell'isola: nonostante il tempo minacci pioggia faccio un bel bagno (ora ho le scarpette). Sembra giungere un temporale, rientriamo in casa appena in tempo per evitare la pioggia, che comunque dura poco. Per cena andiamo al vicino ristorante Da Ciro, dove assistiamo ad un tramonto spettacolare gustando alcune prelibatezze, tutto a base di pesce: pasta con coda di rospo e pecorino, scialatielli (spaghettoni fatti in casa) con gamberoni, per finire con una pastiera commovente.

martedì 26 giugno, 3°giorno
Facciamo colazione con calma, poi approfittiamo di un passaggio in auto dalla nostra padrona di casa per andare a Ponza, dove al porto ci aspetta Il Fauno, la barca del marito Franco, ex pescatore di pesce spada che per campare si è convertito (a malincuore) al trasporto dei turisti. Seguiamo la costa di Ponza in senso orario; sosta per un bagno; traversata fino a Palmarola, che circumnavighiamo facendo tre soste con altrettanti bagni, uno più bello dell'altro. Nell'ultima fermata si pranza a bordo, con friselle con pomodorini e zucchine marinate ed una pastasciutta con pomodoro ed uova di pesce spada. Ritorniamo a Ponza, continuiamo il giro dell'isola con un'ultima tappa per bagno a Cala Inferno, quindi torniamo in porto verso le 16:30. Il giro è stato bellissimo, la costa delle due isole vulcaniche è molto varia, sia per colore che per morfologia: si va dal bianco candido al nero, passando per varie tonalità di marrone; il mare poi offre colori che vanno dal blu profondo al turchese allo smeraldo, con trasparenze mai viste. Le numerose grotte, più o meno grandi, aggiungono un fascino ulteriore al tutto.
Torniamo a casa in autobus: l'isola è attraversata in tutta la sua lunghezza da una strada dotata di un efficiente servizio di bus navetta che passano ogni 15-20 minuti. Facciamo un po' di spesa e ceniamo a casa: pasta con carciofini e pomodorini secchi, mozzarella di bufala.

mercoledì 27 giugno, 4°giorno
La mattina andiamo in autobus fino a Ponza: giro per il porto e tra i vicoli interni, fino ad una piccola chiesa con cimitero (aperta solo per chi ha qualche parente defunto all'interno); sosta per un caffè in una pasticceria napoletana, dove non resisto dall'assaggiare una perla di Ponza, sfogliatella ripiena di crema di latte e ricotta. Tornati a casa pranziamo con pizza, speck e melone.
Dopo la siesta riprendiamo l'autobus e scendiamo alle Piscine, suggestive ma affollatissime: breve bagno e via! Tentiamo la sorte scendendo prima a Cala dell'acqua, poi a Cala Cecata, ma le condizioni del mare impediscono l'entrata in acqua. La sera ceniamo al ristorante di Punta Incenso (da Anna): buono ma non eccezionale, piuttosto affollato. Serata ventosa e limpidissima.

giovedì 28 giugno, 5°giorno
Colazione di buon'ora e giro a piedi fino alle rovine di Forte Papa, sopra il promomtorio che divide Cala dell'acqua da Cala Cavone. A seguire, discesa a Cala Gaetano per un bagno bellissimo.
Pranzo a casa, siesta nelle ore più calde poi in auto fino a Cala dell'acqua, presso i resti della vecchia miniera di Bentonite; bagno un po' meno agevole per le condizioni del mare. Riprendiamo l'auto ed andiamo a Ponza lungo la strada panoramica, che regala splendidi scorci; ci fermiamo al belvedere di Chiaia di luna, bellissima spiaggia sovrastata da un'enorme falesia di tufo bianco e giallo, purtroppo chiusa da tempo per motivi di sicurezza. Cena al ristorante La Campanella, sulla strada per Cala Feola: vista magnifica sulla baia e cucina raffinata. Ho chiesto un vino al calice, un ottimo bianco laziale; la cameriera me l'ha riempito usando l'ultima parte della bottiglia ma in compenso m'ha ricordato un proverbio locale secondo il quale "chi se pija la scolatura è bello de natura".

venerdì 29 giugno, 6°giorno
La mattina prendiamo l'autobus delle 08:30, smontiamo alla fermata del Poliambulatorio e scendiamo a piedi lungo la ripidissima stradina che porta a Cala Frontone, forse la spiaggia più affollata dell'isola in quanto sabbiosa e facilmente raggiungibile dal porto con 5 minuti di battello. Fornunatamente noi arriviamo quando è ancora quasi deserta e ci possiamo così godere un paio d'ore di tranquillità, con un bagno fantastico nell'acqua cristallina. La salita è meno dura di quanto ci avevano paventato, merito del sole non ancora cocente e di una brezza frescolina. Pranzo in casa e siesta
Nel pomeriggio passeggiata prima a Cala Cecata, poi a Cala Cavone: tanta fatica per nulla, il mare è agitato ed entrare in acqua è rischioso, per non dire impossibile. Ceniamo al ristorante Così com'era, subito dietro casa: memorabili la pasta con lo spada, pachino e zucchine; gli gnocchi con fagioli, cacio e seppie; le alici arracanate, saltate in padella con aglio e origano.

sabato 30 giugno, 7°giorno
Un'altra giornata spettacolare: al mattino di buon'ora passaggiata fino a Punta Incenso con vastissimi panorami sull'isolotto di Gavi e sulla costa orientale fino a Ponza; discesa a Cala Gaetano con acqua calma e cristallina: con le pinne mi spingo fino alla piccola spiaggia sassosa sulla destra, oltre allo scoglio appuntito. Pranzo memorabile da Angelino, sotto l'ombra dei graticci e degli oleandri: scialatielli con alici e finocchietto, scialatielli alla ponzese (coi frutti di mare), frittura di paranza.
Siesta pomeridiana e, solo alle 17, scendiamo a Cala Cavone con un altro bel bagno nell'acqua smeraldina. In questo fine settimana l'isola è presa d'assalto da migliaia di romani che approfittano della festa dei Santi Pietro e Paolo, così i ristoranti vanno prenotati giorni prima e, affollatissimi, compromettono la qualità del servizio. Optiamo così per una cenetta in tutta tranquillità a casa.

domenica 1° luglio, 8°giorno
Partiamo verso le 9 dove aver salutato la nostra padrona di casa. Lasciamo l'auto al posto d'imbarco e facciamo un breve giro al porto. Prendiamo il traghetto delle 11:15, pranziamo a bordo con un panino al cacio forato preparato provvidenzialmente prima di partire, ed arriviamo a Formia alle 13:45.
Dal porto seguiamo la statale per una quarantina di chilomentri e a Cassino imbocchiamo l'autostrada. Un paio di soste per strada e siamo a casa intorno alle 21.

Epilogo

Ponza si è rivelata una sorpresa, un'isola non facile ma ricca di suggestioni, tutto sommato non ancora troppo omologata dal turismo di massa (a parte forse la zona di Ponza porto, dove si concentra la vita notturna). Certo i problemi non mancano, i residenti risentono di certe inefficienze nell'amministrazione e di una mentalità poco lungimirante diffusa tra la gente; tuttavia il turista coglie poco di tutto ciò e, tutto sommato, alcuni servizi funzionano bene, come il bus, piuttosto efficiente almeno nei periodi non troppo affollati.
A fine giugno abbiamo trovato un clima perfetto, sui 20 gradi la mattina per arrivare ai 25 o poco più nelle ore più calde; poca umidità, anche se i locali ci hanno assicurato che nelle settimane seguenti si sarebbe alzata di molto.
Le spiaggie non sono mai comode, quasi sempre sassose, per non dire rocciose. Noleggiando una barca o comunque approfittando dei tanti tour organizzati intorno all'isola si possono raggiungere angoli incantevoli ed inaccessibili via terra. In ogni caso l'acqua è meravigliosa, con colori e trasparenze mozzafiato.