Piemonte

Langhe (2014)

Torino e dintorni (2016)

Val di Susa (2019)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Langhe

Riepilogo:

Periodo: dicembre 2014
Durata: 3 giorni
Mezzo: auto
Spesa tot: 220 Euro

Diario di viaggio

venerdì 5 dicembre, 1°giorno
Partenza da Padova intorno alle 10; verso l'una siamo a Serravalle Scrivia dove passiamo qualche ora all'outlet (sic). Sosta ad Asti e giro per il bel centro storico. Verso le 19:30 siamo a Coazzolo, paesino ad est di Alba; alloggiamo e ceniamo a Ca d'Linet. Cena con carne cruda, flan di verdure, plin al burro e salvia, tagliolini al tartufo, coniglio ai peperoni e dolce al cioccolato!

sabato 6 dicembre, 2°giorno
Anche oggi giornata grigia, ma almeno non piove. Giro per il centro di Neive, poi alla locale cantina di Dante Rivetti. Visita al centro di Alba con visita agli scavi archeologici sotto la cattedrale. Pranzo in una birreria/pub. Giro per cantine, prima a Neive (San Michele), poi da Stella a Costigliole d'Asti. Relax in albergo e cena.

domenica 7 dicembre, 3°giorno
Anche oggi il sole non si vede. Dopo colazione andiamo verso sud per la "strada romantica" ma, date le condizioni atmosferiche che lasciano solo intuire il paesaggio (nebbia!) ci dirigiamo a Barolo per visitare il WiMu, Museo del vino nel castello con un allestimento fantastico! Per pranzo andiamo a Serralunga d'Alba al ristorante La rosa dei vini; ottimi taglierini al ragù, merluzzo con porri e polenta, filetto al barolo, formaggi ed ottimi dolci; carta dei vini vastissima. Visita a Serralunga, dominata dalla fortezza circondata da schiere concentriche di case e a Sinio dove il castello è stato trasformato in un relais di lusso. Per finire sosta a Grinzane Cavour, col bel castello che ospita l'enoteca regionale. A casa verso le 21.

 

 

 

 

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Torino

Riepilogo:

Periodo: ottobre 2016
Durata: 4 giorni
Mezzo: auto
Distanza percorsa: 930 Km
Spesa tot: 440 Euro

Diario di viaggio

sabato 29 ottobre, 1°giorno
Partiamo con comodo, ci fermiamo per pranzo nel vercellese, a La Piazzetta di Saluggia, dove gustiamo una serie di antipasti e la panissa, un risotto con fagioli tipico della zona. Sbagliamo strada, perdiamo un po' di tempo invischiati nel traffico del centro di Torino, ma alla fine arriviamo a destinazione: alloggiamo a Moncalieri, nel bellissimo B&B Antico Amore.
Facciamo un giro per il bel centro storico, oggi animato da un festival jazz con piccole band che suonano per le vie del borgo, ristoranti che predispongono i tavoli all'aperto e concertone finale nella piazza principale. Ceniamo alla Rosa Rossa con agnolotti al sugo d'arrosto, tagliolini ai funghi ed anatra con marmellata di albicocca e zenzero.

domenica 30 ottobre, 2°giorno
Dedichiamo la giornata di oggi alla visita di Venaria Reale: facciamo un'ora di coda per i biglietti, ma ne vale la pena: il complesso è enorme ed è stato oggetto di un restauro imponente, i giardini sono bellissimi; in più in questi giorni è ospitata un'importante mostra temporanea dedicata a Bruegel e scuola fiamminga.
La sera usciamo per cena al Plaza 13 a Moncalieri: antipasto con baccalà al latte, capasanta, polipo, gamberoni al cognac; tagliolini con alici, bottarga di tonno e pomodorini; baccalà mediterraneo; tortino di nocciole con zabaione.

lunedì 31 ottobre, 3°giorno
Oggi si va a Torino, dove vaghiamo senza una meta precisa, semplicemente alla scoperta della città. Puntata mattutina al grande mercato di Porta Palazzo e al quartiere Balon dove però i numerosi negozi di antiquari e rigattieri sono oggi chiusi. Pranziamo all'ottimo Sotto la Mole, con terrina di zucca, porri e fonduta, gnocchi di castagna al Castelmagno, una carne cruda strepitosa, crema di patate con salsiccia e porcini, bavarese ai cachi e crema di marroni.
Visitare la Mole o il Museo Egizio si rivelano imprese impossibili visto le code infinite, così a metà pomeriggio torniamo a Moncalieri. Per cena andiamo a Revigliasco, una frazione di Moncalieri, alla Taverna di Fra' Fiusch, dove gustiamo un ottimo risotto con toma e pere, sottofiletto d'agnello in salsa barbeque, tortino al cioccolato e bonet.

domenica 1 novembre, 4°giorno
Dopo aver fatto incetta di prelibatezze alla storica pasticceria Rivetti di Moncalieri torniamo in centro a Torino: breve visita al duomo, dove la cappella della Sacra Sindone è ancora chiusa per restauri dall'incendio del 1997. Per pranzo ci spostiamo a Porta Palazzo, al tipicissimo San Giors, un angolo di vecchia Torino che sopravvive in un quartiere arabo-maghrebino; qui abbiamo gustato un originale vitello tonnato, insalatina di faraona, tagliolini con salsiccia, zuppa di porri, per finire una panna cotta con crema di marroni: tutto molto buono.
Nel pomeriggio visitiamo il Museo Nazionale dell'Automobile, molto bello ed interessante, che richiede almeno 2 ore per essere visto. Verso le 18 ripassiamo per Moncalieri per prelevare i nostri bagagli e torniamo per Piacenza-Brescia. Facciamo sosta a Lonato per cena, all'osteria San Cipriano, con ottima carne alla brace.

 

 

 

 

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Val di Susa

Riepilogo:

Periodo: ottobre-novembre 2019
Durata: 4 giorni
Mezzo: auto
Distanza percorsa: 1.000 Km circa
Spesa tot: 570 Euro (in due)

Galleria fotografica: ecco una selezione.

Diario di viaggio

giovedì 31 ottobre, 1°giorno
Partiamo da casa verso le 09:30, autostrada per Milano. Usciamo a Novara per pranzo, alla Trattoria dello stadio, vecchio locale pieno di fascino, con piatti semplici e ben fatti. Appena fuori Torino la bassa Val di Susa ci accoglie con un tempo brumoso. Usciti ad Avigliana c'inerpichiamo per la strada che porta a Colle del Lys, luogo topico del Giro d'Italia; dopo il minuscolo paese di Mompellato prendiamo una stradina laterale ricoperta dalle foglie rosse dei faggi che scende ripidamente in mezzo al bosco facendoci un po' preoccupare per la nostra sorte; ad arricchire la drammaticità del momento, oltre alla foschia inizia anche a piovigginare. Ad ogni modo verso le 16 arriviamo alla Borgata Acquarossa. Nota: qui per borgata s'intende un pugno di case, di cui spesso la metà abbandonate e/o in rovina, immerse nei boschi e raggiunte normalmente da stradine impervie. Veniamo rinfrancati dall'accoglienza calorosa dei nostri ospiti e dalla bellezza della casetta che ci ospiterà per qualche giorno: interno in pietra e legno, una stufa accesa che scoppietta. Ormai il crepuscolo è vicino, perciò non ci muoviamo e ceniamo in casa con provviste provvidamente portate da casa (anche se l'alloggio è comunque ben fornito di pasta, latte, caffè...).

venerdì 1° novembre, 2°giorno
La mattina di buonora andiamo a piedi per un sentiero che parte davanti casa e, inoltratosi in un bel bosco di castagni secolari porta a Mompellato dove c'è un forno rinomato e nel quale ci riforniamo di pane, grissini, salame ed una serie di biscotti tradizionali: Rubianesi, Paste di Melia, ecc.
Tornati in casa ci cambiamo e partiamo per la tanto agognata Sacra di San Michele, imponete monastero che da più di mille anni domina, come una fortezza, la Val di Susa dall'alto di una rocca a 1.000 metri di altitudine. Peccato che tutta la zona sia immersa oggi in una nebbia fittissima, che ammanta il paesaggio di un'aura suggestiva ma che non ci fa vedere ad un palmo dal naso: dagli spalti dell'abbazia, da dove si dovrebbe godere di un panorama vastissimo, si riescono a scorgere a fatica gli alberi a ridosso delle mura. Comunque l'ingresso con lo scalone dei morti è impressionante, ricorda un po' il Mont Saint-Michel in Bretagna; la chiesa, con uno stile di passaggio dal romanico al gotico, è molto bella. Assistiamo alla messa solenne accompagnata dal Coro della Sacra.
Tornati a valle ci fermiamo per pranzo alla Trattoria di Giaveno nel paese omonimo: atmosfera popolare, pietanze semplici e ben fatte. In un'oretta siamo a casa, facciamo un altro brevissimo giro nel bosco, ma è molto bagnato e rientriamo subito: stufa, té caldo e libri! Cena con spaghetti aglio e olio, formaggio di malga, salame nostrano, pane e grissini artigianali: una festa.

sabato 2 novembre, 3°giorno
Oggi si va a Torino, ma prima facciamo sosta ad Albese, nell'azienda agricola di Giuliano Bosio, un distinto signore che si è messo a recuperare vecchi vitigni autoctoni, primo fra tutti il Baratuciat, un bianco particolare che si è scoperto non avere affinità con nessun'altra varietà esistente: 7 dopo la strage della fillossera, che qui imperversò fino agli anni '20 del novecento, si salvò un'unica vite all'interno di un cortile...
A Torino andiamo al Balun, il mercatino delle pulci che si tiene ogni sabato nel quartiere omonimo: a parte la zona di Bordo Dora, con i negozi di antiquariato stabili che espongono parte della merce in strada, il resto è quasi tutto ciarpame, molto frequentato da una folla multietnica e che poco ci interessa. Ci rifacciamo a pranzo nelle atmosfere deliziosamente retrò del vicino San Giors, che sopravvive in una zona piuttosto degradata.
Due passi in centro, poi rientriamo; arriviamo all'imbrunire, accolti da nebbia e pioggia fine. Cena in casa con spaghetti cacio e pepe!

domenica 3 novembre, 4°giorno
Oggi piove generosamente, perciò senza indugio facciamo le valige e lasciamo la casa, anche se con un po' di dispiacere. Breve sosta a Rubiana dove la signora Tina ogni domenica tiene un piccolo chiosco dove offre i prodotti della sua malga: acquistiamo uova e stracchino. Partiti verso le 10:30, alle 13 ci fermiamo per pranzo alla Dispensa Pani e Vini, locale raffinato vicino a Rovato, nel cuore della Franciacorta. Siamo a casa per metà pomeriggio.