Brasile: Nord Est (2004/2005)

Riepilogo:
Periodo: dicembre 2004 - gennaio 2005
Durata: 20 giorni
Mezzo: aereo - auto
Spesa tot: 2.200 circa
Valuta: Real (circa 0,35 Euro)

  1. 22 dicembre - Tre tappe aeree: Venezia-Roma (45 min.), Roma-San Paolo (11 ore), San Paolo-Recife (2,5 ore). Partiamo da venezia alle 19 ed arriviamo a Recife alle 13 del giorno seguente.
  2. 23 dicembre - Pranzo all'aereoporto di Recife con Coxinha (gnocco fritto ripieno di carne di pollo), Carcarà (ripieno di Macaxeira, una specie di patata dolce) e Pamonha (dolce a base di mais e cocco). Con l'auto a noleggio fino a Tamandarè; alloggiamo alla pousada "Baia dos corais", in riva al mare: che caldo! Cena in un ristorante di pesce con pesce alla griglia e pesce al forno, cucinato con succo di pomodoro e ricoperto di formaggio grattugiato! (...). Spendiamo circa 20 Reais a testa.
  3. 24 dicembre - Vigilia di Natale: alla TV parlano di entrare nell'atmosfera natalizia, ma è una parola, in costume da bagno e con quasi 40 gradi! Colazione con predominanza di frutta (mango rosa, anguria, succo di caja e di pitanga) e tuberi: macaxeira, inhame (a pasta bianca, leggermente collosa) e batata doce (la nostra "patata americana").
    Nel giardino della pensione si vedono spesso dei colibr“ (che qui chiamano poeticamente beija-flores, indaffarati intorno a fiori simili all'altea.
    Prima escursione lungo la spiaggia, oltre la chiesa di San Pedro: bagno e sosta in un chiosco: agua de coco, caldinho de aratù (zuppa di granchio), e birra! Al ritorno in pensione, altro bagno ed altra birra.
    Dopo una dovuta siesta, si va a casa di amici a portar doni natalizi. Loro assaggiano i nostri dolci, le carrube ed i fichi secchi; noi proviamo la carambola, il sapotì, la graviola, tutti frutti dai gusti (per noi) insoliti.
    Alle 23 si celebra la messa di Natale: all'aperto, sulla piazza davanti alla chiesa; su un palco sta il sacerdote ed il coro. Lo scambio della pace non si fa con una frettolosa stretta di mano (come da noi) ma con calorosi abbracci che durano almeno 10 minuti.
    Il "cenone" si fa solo alla fine della messa: si mangia perù (il tacchino), baccalà cucinato con cocco e farina di manioca, un pasticcio con riso, carne e verdure, con sopra crema di mais. Un tocco di "esotismo" col panettone finale.
  4. 25 dicembre - Buon Natale! A colazione c'è ananas, melone, anguria, succo di goiaba e di maracujà. Passiamo la mattina all'ombra visto che dopo 1 giorno di sole tropicale siamo ustionati... Nel pomeriggio giro per la spiaggia fino al gruppo di chioschi che vendono un po' di tutto: prendiamo caldinho di granchio e pesce fritto, grande e buono (spendiamo 38 reais in 4!). Bagno ristoratore.
    La sera ceniamo in una pizzeria del paese; in un capannone di fronte un gruppo di ragazzi si esercita alla capoeira.
  5. 26 dicembre - Colazione: macaxeira, mais con cous-cous, dolce, melone.
    A parte qualche piccola sosta, non facciamo altro che mangiare tutto il giorno: prima da amici della famiglia che ci ospita, con feijoada (stufato di fagioli neri con carne) e bobò de camarão (che non ricordo più che cosa sia); poi un secondo pranzo (!) nella casa che ci ospita con altra feijoada, cavala (merluzzo?) fritto col cocco, ananas, insalata brasiliana.
    Bellissimo tramonto sul mare, contornato da magnifiche palme da cocco.
    La sera ceniamo in una pizzeria italiana: i clienti impazziscono per una raccolta di canzoni italiane con Mino Reitano, Peppino di Capri e Bobby Solo.
  6. 27 dicembre - Escursione fino alla foce di un fiume a sud di Tamandarè: molte mangrovie, regno dei granchi. Pranzo in uno dei chioschi sulla spiaggia con un pesce fritto (un cioba), arachidi tostate e bollite (mandolinhas). Assaggiato la jaca, un frutto stranissimo, grande come un cocomero, con l'interno molle e dolcissimo.
    Tutto il pomeriggio passato in pensione, tra lo sdraio e la spiaggia: che vita! Spuntino con una specie di piadina fatta con la farina di manioca e riempita di formaggio.
    Cena con carne alla piastra (picanha) e contorno di fagioli lessi, patatine fritte e riso. Gran finale con caipirinha.
  7. 28 dicembre - La mattina visita al forte di S. Inacio, portoghese del '600. Spuntino con banana, goiaba e mango. Pranzo da Fafà, a base di pesce: peixada con pirão (una specie di brodo molto denso), pesce impanato, purè, riso, verdura bollita (patate, carote, chuchu - una specie di patata, ma più acquosa). Tutto il pomeriggio in spiaggia e la sera cena con coxinha (gnocco fritto) a base di catupiry (formaggio), frango (pollo) e carne charque.
  8. 29 dicembre - La mattina passata a zonzo tra le vie del paese e la spiaggia. Nel pomeriggio a São José da Coroa Grande, a sud di Tamandarè: spuntino pomeridiano in un chiosco in piazza, con codorna asada (quaglia arrosto). Il paese ha una bella chiesa in stile coloniale, a pochi metri dalla spiaggia; la sabbia ` più grossolana e meno bella di quella di Tamandarè. La sera cena a base di carne: maminha (una specie di filetto).
  9. 30 dicembre - Alla Praja do Carneiros: una meraviglia; una fitta vegetazione di palme da cocco per chilometri, con gli alberi che si protendono fino sull'acqua; sabbia finissima, mare verde/blu; la bella chiesetta di San Benedetto ha gli scalini che quasi lambiscono l'acqua, l'interno, scuro e fresco, fa un contrasto incredibile coll'esterno assolato.
    Pranzo con una quantità smodata di aguglie fritte. Tornati al paese bagno, birra e cena alla pizzeria italiana.
  10. 31 dicembre - Tutto il giorno a poltrire tra pensione e spiaggia; pranzo con peixada.
    La sera a casa di amici per festeggiare il Capodanno. Funziona così: non si tocca cibo fino a mezzanotte (sic), quando finalmente si brinda e si mangia. Menu: tacchino, baccalà al cocco, pasticcio di riso, pasticcio di carne secca, dolce di ananas e prugne, pavè française
    Finale sul lungomare, dove la festa continua fino all'alba col "trio eletrico, una specie di autotreno adibito a palco sul quale suonano e ballano.
  11. 1 gennaio - Buon Anno! Dopo colazione si fa un bagno propiziatori. La spiaggia, a differenza degli altri giorni, è affollatissima. Poca gente se ne sta stesa al sole a rosolarsi - molti del resto non han bisogno di abbronzatura - la maggior parte passeggia o passa il tempo seduta ai baracchini a mangiare e bere. Per pranzo si continua con la cena di ieri notte: la tradizione vuole che si finisca tutto entro il tramonto: oltre agli avanzi tuttavia, c'erano granchi bolliti e in un guazzetto di cocco, con pirão, fejoada, ottimo pesce alla griglia e birra come se piovesse. Qui praticamente il pasto non è fine a se stesso ma occasione per passare insieme l'intera giornata; di fatto continuamo a bere e piluccare dalle per tutto il pomeriggio. Riposo e caiprinha in pousada.
  12. 2 gennaio - Passiamo tutto il giorno in una barchetta affittata, che in realtà è poco più di un moscone a motore. Prima si va a sud, all'isolotto con la palma solitaria, poi si va verso nord, fino a risalire la foce del Rio Formoso; sosta in una capanna presso la foresta di mangrovie: assaggiamo un dolce chiamato pamonha, cotto in un involto di foglie di mais. Tornando, sosta alla Praja dos Carneiros. Poco prima del tramonto, ultima sosta per uno spuntino ad uno dei chioschi sul lungomare di Tamandarè: spiedini di "gatto" e pesce fritto. Sera cena al "Frente de Quintal" con un pesce al trancio alla griglia.
  13. 3 gennaio - In 4 ore di auto siamo a João Pessoa, dove siamo ospiti in una casa per pranzo: fagioli, carne do sol, formaggio alla piastra, angu (dolce di miglio e latte di cocco), torta de galinha. Giro in taxi per la città storica: la piazza principale, la cattedrale barocca ed una chiesa del '900. Assistiamo in un locale frequentatissimo sulla riva di un fiume il pon du sol, cioè il tramonto, che eccezionalmente da qui si vede tramontare sull'acqua. La sera a cena finiamo quel che avevamo avanzato a pranzo.
  14. 4 gennaio - Dopo l'abbondante colazione dell'albergo, ci aspetta una seconda colazione dalla famiglia che ci aveva ospitato ieri: munguzà (mais nel latte di cocco, con cannella), cuscuz (mais e verdura). Facciamo un giro sul lungomare, curiosiamo in uno sfarzoso albergo fatto ad anfiteatro, quindi al centro di artigianato locale. Pranzo al Mangai, il ristorante tipico nordestino più vecchio e famoso della città (spendiamo 67R in 4!). A metà pomeriggio ritorniamo a Tamandarè.  Sosta al paese di Goiana, dalle belle case colorate e chiese barocche.Lungo la strada, i fuochi notturni che bruciano la canna da zucchero sono molto suggestivi.
  15. 5 gennaio - Praticamente tutto il giorno riposo, tra la spiaggia e la piscina della pousada. Bagno serale sotto le stelle. Prima di cena caipiriña ed assaggio del mitico frutto dell'albero del pane (qui chiamato fruta pão). Cena alla pizzeria italiana.
  16. 6 gennaio - Dopo una colazione con fruta pão e carne charky, partenza di buon mattino per Recife. Per strada faciamo una breve deviazione verso una delle enormi fabbriche che lavorano la canna da zucchero: in questo periodo sono in pena attività, il viavai dei camion carichi di canna è pressoch continuo. Man mano che ci avviciniamo alla città troviamo in successione un vasto quartiere con esercizi commerciali di vario genere, specie arredamento, poi passiamo un fiume, lungo le cui rive si ammassano baracche da bidonville, a cui seguono subito dopo moderni grattacieli: arriviamo a Boa Viagem, il quartiere dei ricchi sul lungomare, in questo periodo affollatissimo ma non balneabile, per via dei recenti avvistamenti di squali vicino alla riva. Lasciata l'auto nei pressi dell'antico forte ben restaurato, facciamo un giro al mercato coperto di San Josè, ospitato in un enorme struttura in ferro battuto: ospita molti prodotti di artigianato, frutta, pesce, carne e parecchi venditori di incredibili articoli per il condomblè, il cui centro Bahia ma sembra trovi seguaci anche in queste zone. Pranzo al ristorante São Pedro, vicino alla Cappella Dorata, che visitiamo con l'annesso chiostro e museo d'arte sacra. La chiesa attigua ha magnifici azulejos lungo le pareti laterali e maioliche che rivestono l'interno della cupola. Vadiamo poi la zona dei palazzi governativi, con bellissimo giardino di piante locali ed esotiche (tamarindo, baobab). Il centro della cultura ha una struttura affascinante: è stato ricavato da un vecchio carcere restaurato, con pianta a croce; ogni braccio è un grande ambiente con ballatoi laterali a pi piani, sui quali si aprono le varie celle, trasformate in altrettanti negozi di artigianato e souvenir. Al piano terra un piccolissimo bar vende ottimi frullati, fatti con una gran varietà di frutta (per noi) esotica. Vediamo infine la città antica, presso il porto, ben restaurata e dall'intensa vita notturna. A notte fonda siamo di nuovo a Tamandarè.
  17. 7 gennaio - La mattina andiamo a Barreiros, paese commerciale dell'entroterra, a sud di Tamandarè. Bello il mercato della frutta ed alcune case molto colorate. Assaggiamo il caldo de cana, succo dolcissimo estratto a freddo dalle canne da zucchero. Verso le 14 pranziamo in spiaggia a Tamandarè con pesce fritto ad un chiosco; inizia a piovere: faccio il bagno sotto lacquazzone, una sensazione sempre piacevole, anche se per i locali inconcepibile andare in spiaggia col "brutto tempo". Visto che la pioggia non smette, ci rifugiamo in un piccolo locale sul lungomare che serve gamberi cotti con molto aglio: buoni ma non esattamente digeribili... Al supermarket locale facciamo incetta di caff locali, buoni e dal costo irrisorio. Il cielo continua ad essere plumbeo. Cena a base di piccole aragoste al Frente de Quintal.
  18. 8 gennaio - La mattina facciamo una lunga camminata verso la punta a sinistra della nostra pousada: snorkeling sulla vicina barriera corallina; i pesci sono pochissimi, ma ci si diverte ugualmente. A pranzo siamo ospiti della famiglia che conosciamo: iniziamo con bigoli in salsa, piatto veneto che prepariamo pensando di far colpo, ma che non viene particolarmente gradito, forse perch il sapore non troppo marcato (qualcuno cerca di "correggerlo" con... fette di ananas!). Si continua con pietanze locali: baccal al cocco, dobradinha (trippa) con fagioli, carne con patate, ananas, verdure sott'olio. Come al solito il pranzo si protrae fino a pomeriggio inoltrato. La sera in spiaggia, caipirinha e pesce.
  19. 9 gennaio - La mattina, a colazione, una novità: banana comprida bollita. Affittiamo un catamarano e si fa un giro davanti la spiaggia; il nostro "skipper" ha tuttavia qualche difficoltà di manovra, e devo scendere più volte in acqua per girare lo scafo (e prender così vento) ed una volta per disincagliarci dai banchi corallini. Pranziamo in spiaggia con un ottimo pesce fritto che però mi si ammattona sullo stomaco. Piccola escursione in auto fino alla foce del Rio Uma, passando attraverso una bellissima piantagione di cocco. Il minuscolo centro abitato (poche case, un bar) ospita però un piccolo museo locale. La sera cena in un locale specializzato in carne: carne do sol con formaggio fuso, carne di bode (montone), riso e fagioli.
  20. 10 gennaio - Ritorno in Italia: Recife - Milano - Venezia.

 

Nota botanica: Anche se quello visitato è solo un piccolo angolo del Brasile, ho avuto modo di assaggiare una gran quantità di frutta tropicale, molta della quale del tutto sconosciuta in Italia: eccone l'elenco: